lunedì 8 ottobre 2007

ADDII



Non mi sono mai piaciuti gli addii.
Lo so sono il solito sentimentale, ma faccio proprio fatica a staccarmi dalle persone, dai luoghi, dalle cose. Forse è per questo che conservo tante cose gelosamente, e forse è per questo che tutti gli anni, nonostante tutto telefono alla mia prima morosa per farle gli auguri. Mi ha lasciato in modo ignobile, senza un briciolo di ripensamento, nonostante per lei avessi mosso mari e monti. Ora dico «Meglio così», ma allora... c'era poco da stare allegri. 5 kg in una settimana... altro che dieta! Ti rannicchi nel letto, occhi sbarrati a fissare il nulla, a massacrarti riascoltando proprio quel Cd che ti ha regalato lei, che sembra raccontare la vostra storia...
Ieri Ultimo turno in comunità. Che strano... Ho letto il diario per l'ultima volta e per l'ultima volta ho svegliato i ragazzi, ho cucinato, ho fatto la doccia ad Antonio (che ha desso vuole andare al Comune a farsi cambiare il nome, Antoine è decisamente più musicale e molto molto più corto!). Mentre la comunità si risvegliva ho scelto 4 foto, ho preso carta e penna e ho lasciato un pensiero ai mie colleghi. Sono stati compagni di viaggio, con loro mi sono confrontato tante volte, e da loro ho imparato un altro modo di vivere e fare il mio mestiere: l'educatore (sì, ok, io FACCIO l'educatore, non SONO educatore... non sia mai!).
Volevo lasciare qualcosa che mi rappresentasse, che dicesse qualcosa di me o, per lo meno, qualcosa che vorrei diventasse profondamente mio. «Ogni fallimento è passeggero». Come vorrei essere capace di quella Leggerezza, di quella libertà...
A pranzo ho ricordato ai ragazzi che era l'ultimo giorno che ci saremmo visti, se non altro in quella veste. Qualcuno aveva gli occhi lucidi, qualcun altro che come me odia gli addii è sparito, a qualcun altro non fregava un accidenti. Ma, va ben, ci sta anche questo.
E' strano cambiare. Non si tratta solo del lavoro, ma della vita. Ok, i punti fermi, quelli veramente importanti restano, come rimangono quelle relazioni che nate sul posto di lavoro, sono cresciute e diventate ben altra cosa che un mero rapporto professionale.
Da oggi la mia vita cambia radicalmente: nelle sue abitudini, nei ritmi, nellle relazioni, nelle dinamiche emotive...
Si cambia. Non so cosa mi aspetta, ma sono fiducioso, positivo. Non solo perchè «peggio di così...», ma perchè il cambiamento è qualcosa di dinamico, un movimento vitale, che fa crescere, conoscere cose nuove, progredire. Quello che è passato non passa del tutto. Rimangono la ricchezza, la fatica, le cose che hai imparato e quelle che non avresti mai voluto vivere...
Prima di uscire ho dato l'ultima sigaretta ad "Antoine"... mi mancherà

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Gli addii non sono poi così male.
Permettono di confrontarsi con la forza che si ha dentro.
Buona settimana di ferie.
(come minimo dovrai venire a pulirmi la casa uno di questi giorni).

Anonimo ha detto...

Anche a me i cambiamenti spaventano, eccome! Anche se poi ti spronano a tirare fuori quella forza per riorganizzarsi, riprogettarsi, rinnovarsi. Ale ha ragione: a confrontarsi... ma a volte si ha paura di non avere forza a sufficienza! e si fa prima a restare nel proprio brodo, aspettando che quella determinazione eforza arrivi.
Hai avuto il coraggio, Bè!
Questo è il primi passo,
questo è quello che conta!
Ora puoi solo andare avanti, portandoti dietro quel bagaglio di relazioni, scoperte, conoscenze e cose apprese, che sono diventate un tesoro per te e che lo saranno per chi ti sta accanto!
Buona partenza!

Anonimo ha detto...

E' vero, lasciare qualcosa muove una serie di emozioni difficili da gestire...da una parte il senso di libertà nell'abbandonare ciò che in qualche modo ha causato sofferenza...dall'altra la paura di affrontare una nuova avventura...ma na vale la pena!
Sarà una cosa stimolante, che comunque ti aiuterà a valutare sotto un altro punto di vista le tue esperienze precedenti e a farne tesoro...sono ricchezze che porterai anche nel tuo nuovo lavoro...e allora forza...è ora di scrivere un nuovo capitolo!!